La playlist degli artisti
La Biennale Disegno Rimini, come tutte le manifestazioni culturali italiane, è chiamata ad un letargo primaverile.
Come già alludeva il titolo col quale era stata varata la prima edizione, il nido delle idee, una grande fioritura di opere può sporgersi dalle nostre clausure. L’azione creativa, pur nascendo come atto privato e intimo per eccellenza, trova nella condivisione un approdo, per questa ragione il gruppo fondatore della Biennale Disegno e quello della FAR (Fabbrica Arte Rimini), hanno pensato di chiedere agli artisti che hanno esposto a Rimini negli ultimi anni, di inviare un breve video e l’immagine di un disegno, un dipinto, una foto, una scultura o un’istallazione per costruire un’arca ideale di opere che affronti questo diluvio universale.
Non solo per assecondare questa facile metafora biblica, ma nella coscienza che quel che sta accadendo è causato da un predatorio e distorto atteggiamento dell’uomo a discapito degli altri esseri viventi, si sono invitati gli artisti a realizzare un’opera dedicata a uno dei tre regni da salvare: minerale, vegetale e animale.
Massimo Pulini
Aprile 2020
(questa iniziativa ha avuto il patrocinio dell’AIAP (associazione italiana design della comunicazione visiva) e la collaborazione della rivista d’arte Aracne)
Tutti i video e gli altri contributi degli artisti sono disponibili anche sul sito del Comune di Rimini
Giovanni Lombardini
Lucia Baldini
Tutto è Eden videomontaggio 3’24’’ Aprile 2020
L’esordio delle immagini che per prime hanno impressionato i miei disegni di bambina, le mie terre incognite da esplorare, i campi, gli animali, gli alberi. La fotografia di paesaggio che accompagna ora il mio fare pittura. Animali che popolavano questo paradiso in miniatura. Emergono i ricordi come se il resto del mondo e del mio vissuto, non esistesse più o non fosse mai esistito. Come se la mia cacciata dal paradiso non fosse mai avvenuta e la solitudine fosse una qualità conosciuta. Tutto è Eden. Tutto è fragile, ha bisogno di silenzio. Di contemplazione. Di cura. Costretta agli arresti domiciliari sanitari, sono qui. E questo è il mio eden privato, sospeso nel tempo, prima della creazione dell’uomo.

Davide Benati
Oasi dell’acqua amara Cm.180×140. 2018

Laura Modolo
Dalla serie “Il disegno cucito”
Iris I _fronte 2014 matita e fili di seta su carta (cm. 64,5 x 47,Iris I _retro 2014 matita e fili di seta su carta (cm. 64,5 x 47)
L’atelier dove ho realizzato la serie di disegni. Un breve pensiero sul disegno, collegato al regno vegetale e a questo indimenticabile periodo di silenzio, sospensione, solitudine, che stiamo vivendo:
Con materiali recuperati da una tradizione dimenticata, il disegno cucito è realizzato con il gesto antico del ricamo che passando un filo con l’ago congiunge i fori tra loro come nell’uso del cartone preparatorio per l’affresco rinascimentale. Uno spolvero creato sulla carta con il gesto lento della calma che unisce le superfici separate tra loro e fa nascere sul retro un’immagine rovesciata, meno leggibile ma più libera.

Serse
“Diamante”, 2013, grafite su carta su alluminio, 100 x 142 cm
Geologia e ontologia dell’immagine si riverberassero l’una sull’altra. Dal punto di vista propriamente geologico la grafite e il diamante costituiscono di fatto una sorta di alfa e omega non solo lungo la scala della consistenza dei materiali – fra i più morbidi la grafite; fra i più duri, il diamante – quanto sulla scala del colore: dal nero profondo (quello della grafite) alla trasparenza incolore (quella del diamante). Anche lo stesso rapporto fra ombra e luce, considerato dal punto di vista del disegno di un Diamante, è dato nient’altro che dalla descrizione degli effetti che la luce genera secondo un determinato angolo di rifrazione su una superficie data. La restituzione a grafite delle diverse sfaccettature del taglio di una pietra diventa così, letteralmente, una riflessione intorno alla natura stessa delle zone d’ombra in un corpo trasparente. Un disegno contemporaneo di una gemma richiama alla memoria altre immagini dell’arte che hanno sondato il limite della rappresentazione in pittura cercando di restituire il senso della trasparenza non solo dell’atmosfera, ma anche delle cose di uso quotidiano.
Riccardo Angelini
“Etere euritmie picene 104” trittico 2019 Guado, indaco, grafite, carbone, cenere, ossido, glucosio, rutina, acqua del Mare Adriatico su tela, 70×160 cm.
Il riferimento ai quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) è comune a tutte le cosmogonie. Tanto l’Oriente quanto l’Occidente hanno concepito una stretta connessione tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale. Dall’equilibrio degli elementi dipende la vita della specie umana e la sopravvivenza del cosmo. L’opera presentata è parte di un ciclo che studia il rapporto tra i quattro elementi naturali, coordinati dall’elemento etere, quintessenza che attraverso me guida la genesi dell’opera e la dirige con armonia.La stessa armonia che venendo a mancare nella relazione uomo natura è causa di quello che stiamo vivendo.ln fase di realizzazione sono state utilizzate terre ed estratti naturali, acqua marina e cenere, l’opera è stata poi lasciata ad asciugare all’aria, in questo modo sono state coinvolte tutte le essenze.
Credits video Tibo Soyer
Crédits foto Enrico Fabi
Leonardo Cemak
Titolo non necessario, futuro da remoto (anno), uomini e alberi in pittura acrilica su tela, 150 x 200 cm.
(…) Penso si collochi piuttosto bene nel contesto “…quel che sta accadendo è causato da un predatorio e distorto atteggiamento dell’uomo…”. Non in modo illustrativo ma in un modo aperto, da interpretare, convinto che un’opera non debba contenere una soluzione bensì un’enigma.

Federico Guerri
Una foresta dove nascondersi, 2020, grafite, pastello e pigmenti su tela, cm160x137

Leonardo Pivi
Almadira, 2010, installazione marina, cm. 22×19
(…) questa è la scultura inedita che ho pensato per il vostro progetto perché secondo me è omnicomprensiva dei tre regni.
Sabrina Foschini
Proserpina
Simone Pellegrini
Grave radiante, 2018, 96×175 cm
Amanda Chiarucci
‘De divina natura’ 2019, 165 h x 62 x 62 cm.

Maurizio Battaglia
2020, Auto da fè
Franco Pozzi
Repetita
Flavio Marchetti
Rooms
l lavoro “Rooms” l’ho realizzato durante la stagione estiva 1990 presso il mio “Hotel Caprice” di Misano Adriatico, fotografando i letti dove mettevo a dormire i ragazzi del sabato sera, quelli del dopo discoteca. Questi ragazzi si alzavano alle cinque del pomeriggio. Mi incuriosivano questi letti dopo il loro passaggio, dove sopra ci facevano di tutto dal sesso, alle sbornie, alle fumate, alle colazioni con bomboloni e birra appena svegli. Quel periodo passato con questi ragazzi sono stati molto belli e divertenti anche per me, e così ho voluto fotografare la traccia della loro presenza. Per molti motivi, rivedere le immagini delle camere vuote mi ha fatto pensare alla condizione attuale, della separazione e della quarantena. Il lavoro fotografico è stato realizzato con pellicola piana 10×12 Polaroid istantanea “Polapan 55” positivo-negativo in bianco e nero
Stefano Mina
Blu Flowers composition, 2014, acrilico su tela, cm. 150 x 50
(…) Fa parte di una mia ricerca che ancora oggi sto portando avanti. Pensando alla situazione attuale mi è parso “adatto”…la natura senza l’uomo pare ritrovare un nuovo vigore come a dirci che se non impariamo a rispettarla può tranquillamente fare a meno di noi (…)
Luca Piovaccari
Spore, anno di esecuzione 2020, Aprile/ Maggio.
Tempere e colori all’acqua su carta, ed elementi vegetali.