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Diego Zuelli. Le parti non vere

a cura di Leone Gualtieri

Castel Sismondo, piazza Malatesta,  28 aprile – 15 luglio 2018

 

Quando nel 2013 Diego Zuelli venne invitato dai Musei di Rimini a partecipare alla esposizione Fellini all’opera, presentata nel foyer del Teatro Galli, rispose con la raffinata e generosa creazione di sei sequenze disegnate in supporto digitale.

Il risultato è un gioiello filmico cesellato alla tastiera di un computer, come dire plasmato a mano nella più alta disciplina tecnologica, e interamente dedicato alla suprema finzione che Federico Fellini mise in scena nel proprio cinema. Le parti non vere sembrano sei giochi d’arte illusoria che esordiscano con la sparizione del prestigiatore. La parzialità e la falsità a cui fa riferimento il titolo lascia presupporre che, dietro alla favola filmica, esista un complemento di realtà, una restante percentuale di vero che sopravvive nell’opera. Ma quale sia la componente fasulla e quale la genuina rimane un mistero che l’autore non intende risolvere.

La luna scenografica in riva a un mare luccicante e sospeso, mostra una bidimensione che è solo apparente, mentre quella che rotola paurosamente fuori dal sipario del teatro, finisce per decollare leggera sopra le nostre teste. Fiamme di carta e onde dipinte su grandi rulli, ci restituiscono l’ossimoro di un geniale utilizzo dell’ingenuità, degli espedienti propri di quelle carovane dello spettacolo itinerante che furono modello primario del grande regista. Si stratifica così, in questa ipnotica, simbolica e scenografica opera di Diego, il disegno, la pittura, il teatro e il cinema per compiersi, forse solo momentaneamente, nello schermo gelatinoso di un computer.