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Omaggio a Marilena Pistoia. Oltre il Giardino

a cura di Massimo Pulini

Nel giardino di Marilena Pistoia

Intitolai Oltre il giardino la mostra che nel dicembre del 2012 il Museo della Città di Rimini dedicò a colei che va considerata, senza enfasi, la più importante disegnatrice di erbari del Novecento.

Per Marilena Pistoia era la prima e tardiva esposizione museale, dopo che, nell’arco di una vita quantomai appartata e discreta, aveva pubblicato decine di impeccabili libri in ambito naturalistico, tradotti in ogni lingua e ristampati in edizioni che tutt’ora continuano a moltiplicarsi.

Il mattino che precedette l’inaugurazione della mostra riminese, dopo aver ultimato l’allestimento dei suoi cristallini acquerelli e dopo aver fatto chiudere le teche che li proteggevano, l’artista riprese un treno che la riportò a casa, nella pianura di Crevalcore che quel giorno era stata coperta da un’improvvisa nevicata. Marilena disertò dunque il primo momento di celebrazione pubblica che il suo lungo e difficile lavoro stava ricevendo. Forse era preoccupata per le sue piante, ma di certo non amava convenevoli e complimenti.

Ancora oggi, tutte le volte che annaffio il giardino, il mio pensiero si rivolge a lei, che puntualmente, ad ogni visita che le facevo, trovavo impegnata attorno a vasi e travasi di bulbi, intenta a sistemare arbusti floreali davanti alla porta o a ricoverare piante grasse nel capanno.

Eppure aveva interrotto da molti anni la pratica del disegno scientifico e botanico, nel pieno di un successo editoriale che inutilmente continuò a corteggiarla. Centinaia e centinaia erano state le tavole, minuziose oltre ogni umana possibilità, che aveva realizzato su commissione, programmando viaggi che la portarono a soggiornare settimane intere in remoti orti botanici per ritrarre la fioritura di una pianta rara, perché la sua singolare attenzione alla natura non ammetteva la mediazione di alcuno strumento meccanico. I suoi lenticolari disegni ci pongono davanti a una delicatissima epifania, che in effetti nessuna foto riesce a raggiungere. Malgrado l’esecuzione microscopica, condotta con punta di esilissimi pennelli, i suoi fogli risultano privi di freddezza, sono distillati di raffinata poesia, nella scelta che accompagna sempre la finalità conoscitiva all’eleganza della composizione, a precise quanto discrete scelte interpretative che ne fissano la bellezza.

Frutti, piante e fiori indagati nella loro forma prodigiosa, nel loro miracolo di natura e talvolta anche nella struttura interna, attraverso sezioni e ricostruzioni esplose nelle varie componenti, ma soprattutto indagati nell’anima più profonda, attraverso un rigore filologico che sfuma nella filosofia.

Marilena Pistoia, come un personaggio letterario d’altri tempi, non dava troppo credito a quel lontano lavoro e da tempo aveva donato la parte più consistente delle sue tavole originali all’ Hunt Institute of Botanical Documentation di Pittsburgh, che conserva la più vasta collezione di erbari, tra Otto e Novecento.

La Biennale Disegno di Rimini le intende tributare un omaggio, allestendo nella sede centrale della FAR, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, un’antologia degli acquerelli che Marilena continuò a tenere accanto a sé, oltre il giardino.