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Davide Arcangeli. Più avanti del suo tempo

a cura di Oreste Ruggeri

FAR Fabbrica Arte Rimini, piazza Cavour, 28 aprile – 15 luglio 2018

 

Davide Arcangeli è stato un designer automobilistico che ha realizzato delle vere sculture a quattro ruote. Nei pochi anni che la vita gli ha concesso, ha tracciato tendenze estetiche in anticipo sui tempi che hanno influenzato il settore in modo irreversibile. Davide è nato a Rimini il 12 settembre 1970 e fin da bambino ha mostrato il suo talento per il disegno. A ciò si è aggiunta nel tempo la passione per le automobili e per le loro forme plastiche. Negli anni dell’adolescenza passa tutto il suo tempo libero a immaginare e disegnare nuove automobili, mostrando una grande abilità e fantasia.

Dopo avere frequentato il Liceo Artistico di Rimini prende i suoi disegni sottobraccio e si dirige verso Torino, dove hanno sede i più grandi “carrozzieri” del mondo. Bussa a tutte le porte, ricevendo sempre positivi apprezzamenti, sia per le sue idee che per il suo modo di disegnare, così leggero e dinamico.

Ma è proprio la Pininfarina, casa per la quale Davide ha una particolare predilezione, a chiamarlo per prima e ad offrirgli uno stage di sei mesi in azienda. Ci vuole poco tempo ai maestri della Pininfarina per capire le potenzialità di questo ragazzo di 20 anni e dopo un mese gli propongono di entrare a pieno titolo nell’équipe dei designers.

Qui le doti di Davide emergono in fretta e le proposte del giovane riminese sono spesso preferite a quelle dei colleghi quando si tratta di scegliere la linea dei nuovi modelli.

Nel 1994 disegna la Honda “Argento Vivo”, un esemplare unico che suscita meraviglie al Salone di Tokio dell’anno successivo per la sua originalità. L’auto cattura l’attenzione del sultano del Brunei che chiede a Pininfarina di farne cinque esemplari esclusivi per i membri della sua famiglia. In quegli stessi anni Davide lavora alla Peugeot 406 coupé, che uscirà solo nel 1997. L’auto è considerata uno dei capolavori assoluti del design automobilistico, con una linea che colpisce per la sua purezza ed armonia. I primi disegni di questa vettura, che già anticipano le linee definitive, risalgono al 1992 quando Davide ha solo 22 anni.

Il giovane designer, nonostante il suo carattere schivo e modesto, attrae l’attenzione di diverse case automobilistiche che fanno a gara per farlo entrare nella propria squadra. La spunta la BMW che lo inserisce nel proprio centro stile diretto da Chris Bangle, un americano con una lunga esperienza alle spalle. I due si intendono immediatamente e quando si tratta di impostare l’estetica della nuova Serie 5 E60, Chris sceglie il disegno del giovane italiano. Il via libera definitivo all’industrializzazione del progetto avviene nel 2000. È il coronamento di un sogno e la conferma definitiva del suo talento. Ma nel dicembre dello stesso anno Davide viene colto da un improvviso malore in seguito al quale gli viene diagnosticata la leucemia. A pochi giorni dal Natale, mentre ci si appresta a procedere con la chemioterapia, viene colpito da un aneurisma cerebrale che non gli lascia scampo.

Non riuscirà a vedere la sua ultima creazione che comincerà a correre sulle strade solo due anni più tardi. L’auto è talmente innovativa che al suo lancio raccoglie numerose critiche, specie fra i tradizionali cultori del marchio. Ma in poco tempo la rivoluzione di Arcangeli viene recepita e tutti gli altri modelli sul mercato appaiono improvvisamente vecchi.

A quindici anni di distanza, ancora oggi la BMW E60 appare incredibilmente attuale, così come la Peugeot 406 coupé e tutte le altre creazioni di Davide Arcangeli.

Sembra quasi che istintivamente abbia voluto protendersi in avanti nel tempo, per vivere anche quella parte di vita che gli è stata negata.