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Cantiere Disegno: gli artisti

 

Michelangelo Setola

 

Pipistrelli, operai, aghi di pino.
Michelangelo Setola ama disegnare con minuzia. I sassolini sulla terra battuta, le venature del legno, gli infiniti segni, le crepe, le macchie presenti su un muro, gli aghi di pino. Se il particolare è la linfa della narrativa, nel disegno il dettaglio visivo ne fa venire in mente altri e suggerisce più di quanto non dica. La sua propensione è stare sempre un po’ di scarto, ma molto attento a rielaborare la visione del reale con una stortura nel segno, nelle fisionomie, nelle forme, e creare quella frattura su cui si concentra l’attenzione di chi guarda. Setola con il suo segno a grafite esile e minuzioso riesce a condensare nel gesto preciso la potenza dell’incisione con l’evocazione di una narrazione fatta anche di tremolii e continui ripensamenti. Si tratta di un tormento lieve che svela la freschezza espressiva del tratto. Il suo lavoro, che centrifuga le visioni di artisti come Kiki
Smith, Jake e Dinos Chapman, Helge Reumann, Bernd e Hilla Becher, ci offre una gamma grafica ricca e complessa, fatta di variazioni di tratteggio, sfumature di grigio, linee incise o evaporate, sempre radicate in una dimensione narrativa. È un territorio duplice quello in cui si muove Setola: così tenacemente legato alla vita, di cui si respira la polvere, e allo stesso tempo a una dimensione altra al limite del surreale e del grottesco. Come nei film di Aki Kaurismaki, dove la poesia sta nel gesto più piccolo e dove l’umanità stessa dei personaggi, mostrati nella loro nudità, nella loro follia o nella loro banalità, basta a dire tutto, così atmosfere e azioni dei disegni ci raccontano sensazioni ed esistenze che hanno la capacità di essere evocative, di aprire porte su qualcosa di più lontano e più grande rispetto a quello che vediamo.

Liliana Cupido

Michelangelo-Setalo_Pausa-Pranzo

Michelangelo Setola
“Pausa pranzo” grafite su carta da lucido, cm 100×100,
anno 2014, particolare.

 

http://michelangelosetola.tumblr.com/

 

Nato a Bologna nel 1980, si è fatto conoscere dal pubblico italiano e internazionale con un disegno che trova la sua forza nell’attenzione per i dettagli, da cui scaturiscono nuovi spunti narrativi, e nel ritmo che imprime ai suoi racconti attraverso l’alternanza di pieni e di vuoti e la messa in sequenza delle immagini. Con il suo ultimo albo, Dormire nel fango (Canicola, 2012), Setola dimostra ancora una volta la sua capacità di esprimere atmosfere malinconiche e suggestive. Il libro raccoglie cinque racconti sceneggiati da Edo Chieregato che mettono al centro la marginalità e i rapporti umani: bambini, bulli, camionisti, motociclisti dimenticati sono i protagonisti di vicende che si sedimentano nei dettagli del quotidiano, in avvenimenti apparentemente insignificanti.

 

 

Cantiere disegno
Cinquanta artisti nelle stanze del contemporaneo
a cura di Annamaria Bernucci, Andrea Losavio, Massimo Pulini
Museo della Città via Tonini 1, 23 aprile – 10 luglio 2016
Ala Nuova del Museo