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Antonio Basoli (1774-1848). Il giro intorno al mondo, dal disegno al teatro, al cinema

A cura di Eleonora Frattarolo, con la collaborazione di Enrico Aceti, Simone D’Andola, Paola Pallottino, Sandro Sproccati

Castel Sismondo, 12 aprile – 8 giugno 2014

basoliPittore di paesaggio, progettista di giardini, disegnatore, scenografo, ornatista di camere e progettista di mobili, creatore di uno sbalorditivo glossario, in forma di scritti e disegni, di opere e testi altrui e propri, Antonio Basoli (Castel Guelfo 1774-Bologna 1848), visionario inventore di un immaginario fantastico da cinematografia contemporanea, costituisce un caso unico nell’arte italiana dell’Ottocento. Educatosi in Bologna nella frequentazione di Filippo e Ulisse Aldrovandi, sodale di Felice Giani e di Pelagio Palagi, creatore di un ricchissimo corpus di opere in gran parte documentate nell’autobiografia e nei manoscritti conservati presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Basoli è stato a ragione definito un viaggiatore che resta a casa, un artista che re-visiona il mondo viaggiando con la mente. Mentre l’Europa è sconvolta da sanguinosi rivolgimenti e l’Italia percorre il lungo doloroso cammino verso l’unità, mentre l’antico diventa moda e si diffonde la conoscenza di archeologie esotiche dall’Egitto al Messico, mentre nuove filosofie, saperi scientifici e tecniche forgiano i paesaggi della modernità, Antonio Basoli, elaborando un linguaggio personalissimo e in sintonia con la più aggiornata cultura europea, nel cerchio delle mura di una Bologna ancora intatta, disegna, dipinge, inventa: città antiche e futuribili, panoramatiche ed eclettiche, mirabolanti alfabeti caleidoscopici, favole esopiche vibranti di segno e accesa cromia, colossi e meraviglie di pietra, indimenticabili rappresentazioni delle Quattro parti del mondo che presiedono ai riti dell’umanità e ne sigillano i destini. E sferisterii cinesi, foreste del Brasile, immense grotte di tartaro, tempeste nei mari del Nord, aurore boreali…

La mostra in Castel Sismondo Antonio Basoli e il giro intorno al mondo prende avvio laddove si concluse l’esposizione che nel 2008 l’Accademia di Belle Arti di Bologna dedicò all’Artista, che, presso di essa, era stato allievo e poi acclamato Professore di Ornato. L’immaginario di Basoli, nell’esposizione bolognese, si manifestava attraverso opere connesse alle attività di pittore, di ornatista, di scenografo. Non erano ancora stati individuati, come invece accadde successivamente, alcuni dipinti cardine dell’attitudine dell’Artista alla creazione di immagini fantastiche, di assoluta forza espressiva, fiorite nel clima europeo di un eclettismo visionario, versato all’antico e all’esotismo, che dalla tradizione pittorica della veduta (Claude Lorrain, Giovan Battista Piranesi…), e dalla pratica cartografica e topografica, si raccorda con la scenografia e quindi con le tecniche della visione pre-cinematografica, di cui, oggi si sa con certezza, Basoli fu diretto protagonista grazie alll’esecuzione di quadri “panoramatici” (la parola “Panorama”, nasce, in relazione a una tecnica della visione, in Inghilterra, alle fine del ‘700) e con proprie opere tradotte in Neorama e in Cosmorama (1834). Di questo versante della creatività basoliana esistevano in realtà da sempre sostanziose testimonianze, sia in forma di scritti autografi, che di dipinti apparsi per un breve periodo agli inizi del 1980, che di opere come l’Alfabeto pittorico (1839), le Favole di Esopo (1844), l’Ultima Raccolta (1847-48), punti terminali di un percorso corredato da migliaia di disegni e acquerelli (Bologna, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Accademia di Belle Arti, “Fondo Basoli”) e in un certo senso già ravvisabile nei 4 dipinti con La città di Cassa, Antico Porto Romano sul Tevere, Assedio al Castello di Giugurta, Le Rovine di Cartagine, del 1810 (Collezioni d’Arte e di Storia, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna). Ma i dipinti di Basoli maggiormente diffusi, a fronte di un corpus di 621 pezzi conteggiati, per difetto, nell’autobiografia, erano soprattutto vedute della città di Bologna e dei suoi dintorni, e interni di sue chiese, e dunque non consentivano una più approfondita analisi delle dinamiche dello sguardo dell’Artista che dalla visione dei luoghi (Basoli è il primo a ritrarre la città di Bologna in un’ottica unitaria che comprende architettura, urbanistica, riti sociali, postazioni di mestieri) si innalza alla re-visione del mondo.

La mostra Antonio Basoli e il giro intorno al mondo. Dal disegno al teatro al cinema, si avvale della possibilità di esporre un nucleo di disegni e dipinti essenziali per la comprensione della poetica dell’Artista dalla seconda metà degli anni ’20 fino alla morte, e della sua appartenenza all’itinerario culturale che approderà al cinema, in film come Il Signore degli Anelli, in un progetto intellettuale e visivo implicato in testi e opere dalle Meraviglie del Mondo di Fischer von Erlach, a Claude-Nicolas Ledoux, a John Martin… Oltre a disegni inediti del “Fondo Antonio Basoli” dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, tra cui le magnifiche intense Favole di Esopo (1844) eseguite come in “technicolor”, saranno mostrati per la prima volta alcuni stupefacenti quadri realizzati a partire dalla fine degli anni ’20, tra cui la grande, brulicante di uomini e cose, Piazza Maggiore di Bologna ( Fondantico, Bologna), che nell’esposizione riminese allude alla città di partenza del viaggio basoliano, e i quattro imponenti disegni su tela raffiguranti La cacciata dal Paradiso Terrestre e L’ Adorazione del Magi (1827-28, coll. privata e Fondantico, Bologna) . Infine, approdo totalizzante della mente e della mano di Basoli, tra Europa e America, tra Asia e Africa, sono i quadri denominati dallo stesso Autore Quattro parti del mondo (1837-38, coll. privata), in cui città di acque e di fuochi, di possenti antiche architetture, di giardini, si stendono al di qua di immensi orizzonti, sotto cieli da inizi del mondo: ed è melodramma, del teatro italiano, e cinematografia contemporanea, da graphic computer…

Promossa da
Musei Comunali di Rimini /Accademia di Belle Arti di Bologna

Catalogo della mostra
a cura di Eleonora Frattarolo, Edizioni Medusa
Testi di Enrico Aceti, Eleonora Frattarolo ,Paola Pallottino Sandro Sproccati
Fortuna critica e apparati: Simone D’Andola
Schede critiche: Stella Ingino

Progetto allestimento mostra e direzione lavori: Mario Brattella
Progetto grafico mostra: Luciano Leonotti-Trasguardo

Castel Sismondo
piazza Malatesta – 47921 Rimini

Orari di apertura
dal martedì al venerdì ore 16.00-22.30
sabato, domenica, prefestivi e festivi ore 10.00-23.00
chiuso lunedì non festivi

mappa dei luoghi

ingressi
intero € 5,00
ridotto € 3,00 (ragazzi fino a 14 anni, adulti oltre 65 anni e gruppi di almeno 12 persone)
con D CARD € 2,50

 

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